UNA STRANA SOLIDARIETA'
Giancarlo Pagliarini
Un'accurata analisi sulle modalità di distribuzione dei fondi per la solidarietà alimentare recentemente decretata dal governo italiano
Il capo del dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli ha firmato l’ordinanza per il riparto ai Comuni dei 400 milioni per le “misure urgenti di solidarietà alimentare”.

Come prima cosa voglio ricordare che 400 milioni sono meno di quello che paghiamo in tre giorni (tre!) per interessi passivi sul nostro debito pubblico, figlio della “sovranità monetaria” gestita a Roma da burocrati e da politici di uno degli stati più centralizzati e peggio organizzati del mondo.

Vedo che il Comune di Nembro, in provincia di Bergamo con 11,5mila abitanti, riceverà un contributo di 63.992 Euro e che il Comune di Santa Maria la Carità, in provincia di Napoli, con gli stessi abitanti (11,7mila) ne riceverà 118.042 : l’84% in più del Comune di Nembro.

Come mai?

Per i signori di Roma i poveri di Nembro sono si poveri, ma sono meno poveri dei poveri di Santa Maria la Carità.

Nella lunghe premesse dell’ordinanza di Borrelli , prima dell’articolo 1, si legge: “Considerato che l’importo spettante a ciascun Comune, a titolo di contributo a rimborso della spesa sostenuta, è predeterminato attraverso un riparto che tiene conto 1) della popolazione residente in ciascun comune e 2) della distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale”. Di conseguenza è stato deciso 1) che l’80% dei 400 milioni viene ripartito in proporzione alla popolazione residente e che 2) il 20% viene ripartito “in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderato per la rispettiva popolazione”.

Con il parametro della “popolazione residente” lo stato trasferisce a Nembro 61.105 Euro e a Santa Maria la Carità 62.086. Giusto, hanno gli stessi abitanti. Però per il parametro del “reddito pro capite” lo stato trasferisce a Nembro 2.886 Euro e a Santa Maria la Carità venti volte di più: 55.955.

Parliamo di povera gente che ha bisogno e non è il caso di fare polemiche, però voglio fare notare due cose relative al parametro della “distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale”

1) In tutto il mondo questi calcoli si fanno sulla base del “potere d’acquisto”. Mi spiego con un esempio: se questa mattina lo stato assume come insegnanti in due scuole statali , una a Milano e una a Siracusa, due giovani con identico curriculum professionale e scolastico, stessa età e uguali in tutto e per tutto, ovvio che dovrebbe “pagarli uguale”. Ma per “pagarli uguale” lo stato dovrebbe compensare il loro lavoro dando ai due giovani neo assunti un identico potere d’acquisto. Dopo un anno il compenso cambierà in funzione dei risultati professionali, ma all’inizio i compensi dovrebbero essere uguali. A Milano il costo della vita è più alto che a Siracusa, quindi per dare identico potere d’acquisto il valore nominale dello stipendio del giovane insegnante di Milano dovrebbe essere più alto del valore nominale dello stipendio dell’insegnante di Siracusa. Non vi sembra logico? In tutto il mondo si fa così: questo è l’ABC. Torniamo all’ordinanza di Borrelli: 100 Euro a Santa Maria la Carità hanno certamente un potere d’acquisto maggiore di 100 Euro a Nembro. Quindi il 20% non dovrebbe essere ripartito in base alla “distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale” , ma in base alla “distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune, aggiustato per tenere conto dell’indice del potere d’acquisto provinciale, e il valore medio nazionale”. L’Istat calcola le differenze nel livello dei prezzi al consumo. In un vecchio documento ISTAT leggo: “Come città più care, dopo Bolzano (prezzi superiori del 5,6 per cento rispetto al livello medio nazionale) si trovano Bologna (più 4,9 per cento) e Milano (più 4,7 per cento); come città meno care, dopo Napoli (prezzi inferiori alla media del 6,2 per cento) compaiono Campobasso (meno 5,8 per cento) e Potenza (meno 5,3 per cento).”

A mio giudizio l’ordinanza di Borrelli avrebbe dovuto tenere conto solo della popolazione residente, ma se proprio si voleva fare questa arrampicata sugli specchi del reddito pro capite dei cittadini nei vari Comuni, la si sarebbe dovuta fare in modo tecnicamente corretto, tenendo conto del diverso potere d’acquisto.

2) E poi c’è il punto del “sommerso”. Sia ben chiaro: non voglio dire che i Sammaritani (vedo grazie a Google che si chiamano così gli abitanti di Santa Maria la Carità) sono evasori fiscali. Non lo penso, questo sia ben chiaro. Ma esiste il problema dell’economia sommersa. Lo ha affrontato il ministro per il Sud Peppe Provenzano in molte interviste. Vedo Adnkronos del 24 Marzo. Il ministro: “Aiuti a lavoratori nero? Sommerso esiste… Al sud dopo questa crisi, se sarà prolungata, rischiamo il collasso sociale”.

Anche per questo le distanze tra il valore del reddito pro capite dei vari Comuni del sud e il valore medio nazionale sono enormi. Ma una parte della “distanza” del reddito pro capite è dovuta all’economia sommersa: quindi in realtà la vera “distanza” è minore, perché i redditi “neri” naturalmente non sono considerati nelle statistiche del reddito pro capite dei Comuni. Però l’ordinanza di Borrelli ha considerato il 100% della “distanza” ufficiale, ed è anche per questo che ai comuni del Sud lo stato trasferisce poco meno del doppio di quello che trasferisce a Comuni del Nord a parità di numero di abitanti. Oltre a Nembro ecco , preso a caso, un altro esempio: Zogno, in provincia di Bergamo con 8,8mila abitanti, riceve 49.721 Euro mentre Sant’Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno ha gli stessi abitanti (8,9mila) ma riceve 83.603: il 68% in più.

A mio giudizio l’ordinanza avrebbe dovuto considerare solo il numero di abitanti, senza complicare i calcoli con maldestri riferimenti ai redditi procapite e senza generare polemiche: ma in questo i signori di Roma sono maestri.

Giancarlo Pagliarini



Elenco completo delle ripartizioni per comune

Comunicazione delle presidenza del consiglio dei ministri alla Conferenza delle Regioni

Alcuni casi esemplificativi:

Alzano Lombardo (BG) - 13.655 abitanti - Contributo di € 72.392
Bellizzi (SA) - 13.546 abitanti - Contributo € 125.446

Nembro (BG) - 11.526 abitanti - Contributo di € 63.992
S. Maria La Carità (NA) — 11.711 abitanti - Contributo di € 118.042

Zogno (BG) - 8883 abitanti - Contributo di € 49.721
Sant’Egidio del Monte Albino (SA) - 8908 abitanti - Contributo di € 83.603

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